Mindfulness in Azienda
Gestione dell’attenzione e dello stress nel contesto aziendale.
Cos’è la mindfulness
“La Mindfulness è una modalità di prestare attenzione,
intenzionalmente, al momento presente e in modo non giudicante”
Jon Kabat-Zinn
Perché la mindfulness in azienda
La capacità di mantenere la focalizzazione, il saper leggere il presente e quel che accade con lucidità e senza farsene travolgere, la flessibilità cognitiva e comportamentale…: sono tutte qualità che la mindfulness esalta e di cui l’azienda ha assoluto bisogno, soprattutto in questi tempi di continua sfida al cambiamento.
Cos’è la Mindfulness
Jon Kabat-Zinn, l’eminente pioniere dell’applicazione terapeutica della mindfulness, la definisce come “la consapevolezza che emerge prestando intenzionalmente attenzione, nel momento presente e in modo non giudicante, al dispiegarsi dell’esperienza, momento per momento” (Kabat-Zinn 2003).
La consapevolezza è uno stato intrinsecamente potente e l’attenzione, che è consapevolezza focalizzata, è ancora più potente. Il semplice divenire consapevoli di ciò che accade, dentro e intorno a noi, è l’inizio della liberazione dalle preoccupazioni mentali e dalle emozioni difficili da gestire.
La mindfulness rappresenta uno stato mentale con il quale entriamo raramente in contatto durante la vita quotidiana e al lavoro; il tipico stato della nostra mente è infatti assolutamente privo di consapevolezza (gli anglosassoni definiscono questo stato abituale della mente mindlessness, cioè l’opposto della mindfulness). Trascorriamo la maggior parte del tempo persi in ricordi del passato o in fantasie e piani riguardo al futuro. Molto spesso inseriamo “il pilota automatico”: la mente è da una parte e il corpo da un’altra.
Secondo un recente studio dell’Università di Liegi (2013) le persone mediamente dedicano mentalmente il 43% del loro tempo durante la veglia a pensare al futuro, il 26% al passato e solamente il 15 % al presente (un 16% è di collocazione temporale incerta). Quindi noi dedichiamo quasi il 70 % della nostra vita a due dimensioni temporali che semplicemente non esistono.
Quali sono gli esercizi o pratiche principali?
Gli esercizi o pratiche meditative principali sono quelli che utilizzano il respiro e la postura come supporti che aiutano la persona a centrarsi su sé stesso e sul qui e ora, a gestire lo stress e a coltivare attenzione e concentrazione rispetto ai compiti sui quali si ritrova impegnato.
Esercizi formali, cioè quelli che richiedono una particolare postura, un ambiente adatto e silenzioso e un certo tempo (dai 15 ai 45 minuti ca.) e che prevedono una focalizzazione dell’attenzione sul respiro o il corpo e l’osservazione non reattiva e non giudicante degli stati interni (pensieri, emozioni e sensazioni fisiche): esempi di esercizi di questo tipo sono il body scan (esplorazione corporea), la consapevolezza del respiro, la meditazione seduta e la camminata consapevole.
Esercizi informali, che consistono nel portare maggiore consapevolezza, a volte fermandosi e respirando, nelle diverse attività quotidiane, ad esempio mentre mangiamo, quando ci laviamo, camminando o durante una prestazione lavorativa.
Perché in azienda
Trascorriamo più tempo sul nostro luogo di lavoro che a fare qualsiasi altra cosa: i ricercatori hanno evidenziato però che queste ore sono in media quelle meno felici della nostra vita.
Lo Stress endemico in Azienda, è spesso la causa diretta, o indiretta, della Sindrome da eccesso di lavoro (Burn-out), di eccessi nell’ Assenteismo o di Presenzialismo. È ampiamente documentato, da molti studi empirici, che il successo nella maggior parte delle organizzazioni, è fondato sulla collaborazione, sulla creatività, sulla flessibilità cognitiva e sui processi decisionale efficaci: tutti elementi fortemente erosi dallo Stress e dalla infelicità.
La pratica della Mindfulness, aiuta ad abbassare il livello di Stress, riducendo il livello di attivazione e permettendo di affrontare con maggior efficacia situazioni complesse ed impegnative.
La Mindfulness aiuta a riconoscere gli Automatismi Mentali che ci inducono a reagire piuttosto che ad agire, aumentando i nostri «gradi di libertà» da pensieri e dalle emozioni non funzionali a raggiungere i nostri obiettivi.